mercoledì 15 gennaio 2014

Sincerità? Certo, come no.

Dal divertente www.ladonna.altervista.org:

Le panzane con le donne ovvero tutto ciò che fin'ora nessuno ha mai avuto il coraggio di ammettere Attenzione: se siete degli inguaribili sfigati, tipo nerd o gentaccia simile, forse sarebbe meglio che vi risparmiate la lettura della vostra triste condizione. Se invece decidete di continuare, l'augurio è quello che possiate aprire gli occhi una buona volta, anche se (ma è solo un'opinione personale di chi scrive) è assai improbabile.

PANZANA 1: CON LE DONNE L'ASPETTO FISICO NON CONTA
Panzana di dimensioni galattiche: sappiamo tutti che se non si e' alti 1.80 fisico atletico con pettorali e addominali scolpiti e privi di qualsiasi difetto fisico quali occhiali, denti finti o altro, si passa inosservati. (NDR l'unica eccezione è data dalla ricchezza. Infatti, appurata la legge di Shoreder che dice: "L'attrazione di un individuo è direttamente proporzionale al suo conto in banca o ai soldi che dimostra di avere")

PANZANA 2: CON LE DONNE BISOGNA ESSERE SEMPRE SE STESSI
Panzana di dimensioni planetarie: Se siete sinceri, dolci, dimostrate di sapere amare e ponete al centro dell'attenzione la donna che amate, questa vi trattera' come un amico, e voi rimarrete con un palmo di naso (CfrTEOREMA di M. Ferradini). Con le donne per essere una calamita, un irresistibile conquistador, dovete avere determinate qualità: a) STRONZAGGINE b) SFACCIATAGGINE c) ESSERE PRIVO DI SCRUPOLI d) DIMOSTRARE A TUTTI I COSTI DI NON AVERE NULLA DA PERDERE e) MENEFREGHISMO ASSOLUTO CIRCA I SUOI PROBLEMI f) POSSIBILMENTE, SPOSATO O FIDANZATO Con queste qualita', venite assicurati del successo con il 90% delle donne.

PANZANA 3: CON LE DONNE BISOGNA ESSERE SEMPRE SINCERI
Panzana di dimensioni Continentali: questa sincerità farà di un caffe' con la vostra collega al bar, nella mezz'ora di pausa, un incontro a luci rosse nei bagni del bar ad applicare tutte le posizioni del Kamasutra con lei, anche se questa donna ha 45 anni, è brutta come la fame e lesbica attivista. Intanto "lei" vi ha cornificato diverse volte, ma eccetto che voi non siate Magnum P.I., non lo verrete mai a sapere. Vi è una piccola percentuale di donne che rende partecipe il proprio uomo del fatto che a lei piace trasgredire (Cfr."Sono una troia, non sono una santa, non tentarmi, non sono una santa"). Se il proprio uomo la prende male, si adduce il comportamento stile "schiava Isaura" ossia, la mancanza di libertà di scelta e assoluta padronanza del maschio sulla femmina. ( = separazione + divorzio ). Se il proprio uomo invece dimostra di gradire il comportamento della donna ( = atteggiamento "cornuto contento" ) il fenomeno prende il nome di "Scambio di coppie". Atteggiamento che di solito si manifesta in locali chiusi ai non soci (cosiddetti "Prive' ") dove le donne vengono pagate soldi per non fare un cazzo da sole e gli uomini soli, pagano soldi per non fare alla fine un cazzo.

PANZANA 4: ALLE DONNE PIACCIONO I CARATTERI DOLCI ovvero SE SEI UNO STRONZO NON AVRAI SUCCESSO
Panzana ovviamente fuori standard, (e qui, ci ricolleghiamo alla 2). Sta di fatto che se sei un non fumatore, privo di vizi, quali il bere smodatamente, farti canne e picchiare le proprie donne, magari sei un attivista della tua parrocchia, e partecipi alle sue attività ricreative, o fai del volontariato, vivi di classici Greci e ti piace leggere, sei sempre pronto a dare una mano agli altri, corri in suo aiuto ogni volta che sta male per consolarla e convincerla dei buoni sentimenti, BEH! RASSEGNATI !!! Lei ti cerchera' in questi momenti, facendosi consolare perché: a) Lui la tratta male b) Lui non la capisce c) Lui è sposato e non vuole divorziare per lei d) Lui la molla in pieno centro, con le buste della spesa, solo perché lei gli ha detto che non vuole fare l'amore con lui anche oggi (pur avendolo fatto ieri, l'altro ieri e il giorno prima...) e) Lui ha detto che aveva impegni di lavoro, invece si vede con una terza donna oltre a lei e alla moglie (e trombano come mufloni) f) Lui le ha detto che la vuole lasciare, e lei lo ama troppo (mentre voi siete li che morireste per lei, ma. ahime, invisibile...) g) Lui l'ha ingravidata, visto che con i vari preservativi dice di "non sentire niente" h) Lui l'ha ingravidata e se lo viene a sapere il padre/la madre la disereda i) Lui e' un grandissimo stronzo, bastardo e figlio di puttana, la tratta male e lei lo vuole lasciare per moltissimi motivi, "ADESSO BASTA" , "mi ha usata" , "non mi frega più", "non voglio più sentire parlare di lui", "mi ha ridotta una larva","per lui ho rinunciato a tutti i miei amici", "non ci torno con lui, neppure se fosse l'ultimo uomo del mondo", "non sono la sua puttana", "mi ha usata come un oggetto e quando non gli servivo più mi ha buttata in un angolo", "mi ha trascurata sempre per l'altra".... j) Varie ed eventuali. Risultato: voi spendete 100.000 lire di scheda telefonica per consolare lei in lacrime, o state in piedi fino alle tre di notte ad ascoltare (sempre lei in lacrime e che non vuole saperne di calmarsi). Il giorno dopo lei vi telefona tutta contenta dicendo che "Lui" le ha telefonato dicendo solo la parola "Scusa" e senza magari nessuna convinzione e lei "ha deciso di dargli un'altra possibilità" (ovviamente fino alla prossima volta che in lacrime verrà da voi o vi telefonerà con la scusa di avere solo 2000 lire nella scheda) e voi le ritelefonerete e la storia ricomincia da capo. Ovviamente, se siete voi a stare male, addurrà una scusa e vi lascerà cuocere nel vostro brodo, oppure vi riempirà di stronzate femminili, del tipo: "non te la prendere, le donne sono fatte così", "sbagli perché le cerchi, quando non cercherai più la donna della tua vita, essa arriverà", "tu sei troppo buono e ti prendi a cuore troppo i problemi degli altri, dovresti pensare di più a te stesso", "dovresti uscire di più, andare in discoteca, vedere gente nuova", "dovresti uscire con gli amici" ( ...che sono tutti sfigati come me voi), "è un momento transitorio, tra qualche giorno riderai di adesso", "mah, sicuramente era una stronza che non ti meritava".


lunedì 23 aprile 2012

Una femminista pentita


Una bellissima lettera di una ragazza di 27 che prende coscienza di quello che sta succedendo. Da Uomini3000.it
Gentili lettori,
sono una ragazza di 27 anni, e vorrei parlarvi della mia esperienza nonché esprimere dei pareri e delle considerazioni sulla condizione maschile.
Innanzitutto questo sito è ben fatto e ha dato conferma a molti miei dubbi.
Sono una femminista pentita: sono uscita dalle maglie di questa follia solo da qualche anno, e, sinceramente, sto psicologicamente molto meglio. Anzi, a dirla tutta, sono rinata. Premetto che non voglio assolutamente lodare il genere maschile e svilire quello femminile.
Devo ammettere che non è stata tutta colpa mia sia in quanto ho subito un radicale lavaggio del cervello fin da piccola, in quanto il contesto sociale e culturale a cui appartengo, come tutti voi ben sapete, ha sempre messo in primo piano la donna e le sue esigenze. Ciò è accaduto soprattutto negli anni 90, quando ero poco più che ragazzina; o forse esisteva anche prima, ma non me ne rendevo conto.
Sono cresciuta in un ambiente di sole donne composto da mia madre, mia nonna materna, mia sorella maggiore. Mio padre era sempre fuori per lavoro, e quel poco tempo che trascorreva a casa non si occupava direttamente di noi (comunque non ho nulla contro di lui, quando ho bisogno di un suo consiglio, c’è sempre).
Da bambina per me la società era composta da femmine, che giocavano con i giochi adatti a loro e da maschi, che giocavano a pallone, giravano in bicicletta e combinavano qualche malanno…e da qui cominciò il lavaggio del cervello.
I maschi per il semplice fatto di essere tali in aggiunta al loro modo di stare assieme, al loro cameratismo, al fatto che erano sempre sudati e sporchi di terra, erano negativi, un qualcosa da cui stare distante. Noi bambine invece rappresentavamo ( o meglio: eravamo costrette a rappresentare) la totale positività, e tramite questa, dovevamo dare buon esempio e convertire il maschile alla retta via.
A casa mia madre e mia nonna ringraziavano il cielo perché non c’erano maschi: le famiglie a maggioranza maschile erano viste con compassione, mentre quelle a maggioranza femminile glorificate al massimo.
Quando avevo circa 8 o 9 anni mia sorella aveva un fidanzato che si trovava a Tolmezzo per il servizio di leva. Ogni sera pregava per lui e baciava la sua foto. Per me era un gesto incomprensibile e quando le ho chiesto il perché di quel rito ridendo, mi ha risposto con tono greve: "Adesso lui è in caserma ed è dura."
Qualche tempo dopo ho chiesto a mia madre se solo i maschi facevano il militare; la risposta un si piuttosto soddisfatto. Ho osato così esprimere il mio dispiacere perché gli uomini vivevano lontano da casa, da loro famiglia, dalla fidanzata e dagli amici.
Lei mi ha zittito facendomi capire che non era nulla di tanto grave, che anzi se lo meritavano.
Da ragazzina ho inoltre assistito a una situazione famigliare a dir poco imbarazzante e tremendamente raccapricciante a livello psicologico. Sono stata in vacanza in montagna con un gruppo di amici con cui condividevo la passione per uno sport; con noi c’era un bambino, di 8-9 anni parente di una persona che era con noi.
Era molto aggressivo verbalmente e manesco perché in famiglia era maltrattato.
Appena me lo avevano riferito, io ero rimasta esterrefatta: nella mia ingenuità, pensavo che storie di maltrattamenti contro i bambini appartenessero all’ immaginario televisivo legato al "Telefono Azzurro"o al massimo al programma "Chi l’ha visto" e poi, erano cose che succedevano distante, in altri paesi e a persone che non conoscevo. Invece era li, a pochi centimetri da me.
Ribollivo di rabbia ogni volta che mi offendeva, e solo ora mi rendo conto che non era diretta a lui, ma a coloro che lo avevano reso così. Perché poi? Cosa ci poteva essere di sbagliato in un bambino sano e intelligente? Ovvio: il sesso.
La madre voleva a tutti i costi una femmina e fin dalla nascita lo ha umiliato il più possibile: offeso di continuo, senza affetto, senza aiuto morale, senza rispetto e una sana educazione. Ma la cosa che più mi urtava era il fatto che tutti appoggiassero la madre ("non aveva avuto una femmina, bisognava capirla povera…", questo era il ritornello-spiegazione all’epoca) nonostante sembrasse loro assurdo maltrattare un figlio in quel modo. Voi adesso vi starete chiedendo se c’era un padre. Certo che c’era, ma cosa aspettarsi da una persona senza spina dorsale?
Nonostante questi fatti che mi avevano colpito, ho proseguito la mia strada in una confusione totale: i maschi c’erano, esistevano e noi dovevamo eliminarli e rifiutarli per il fatto che non erano donne.
Sono poi venuti ad aggiungersi tutti quegli insulsi rotocalchi (che all’epoca per me sembravano un’illuminazione divina su come vivere, cosa dire e cosa fare ecc.) che cominciavano allora a non occuparsi più solo di moda, ma anche della condizione femminile e dei problemi ad essa correlati.
Ammetto però che era un qualcosa a tinte pallide, non aveva ancora raggiunto i livelli di aggressività patologica tipici di molte riviste di oggi.
Così ho cominciato a rivedermi in quelle situazioni, che a volte nemmeno ero in grado di capire, tutto a causa del lavaggio del cervello fatto in famiglia e dai mass media, il tutto condito da una bella dose di immaturità.
In questo modo mi ero completamente alienata da me stessa, dalla mia femminilità che c’era eccome, ma mi rifiutavo di vederla perché mi ero trasformata in un ragazzo mancato. Scopo nella vita: distruggere gli uomini far vedere che si vale più di loro (anche se, ad essere onesta, non li ho mai insultati tanto quanto fanno certe ragazze oggi, un limite alla cosa c’era, eccome). Lo so: grande follia, come l’annullamento dei generi. Ho avuto qualche relazione in questi anni e l’ultima è stata cruciale, perché al suo termine mi ha gettato in una confusione tale che mi ha fatto capire, fortunatamente in tempo, quando avessi io stessa smarrito la retta via.
Ho cominciato così a interrogarmi sulla mascolinità e i suoi valori, su quello che è un uomo effettivamente. E non corrisponde a mio avviso a tutto ciò che si legge nelle rubriche e nei giornali dove viene svalutato e attaccato. Per nulla.
Da quel momento mi si è tolto il velo di Maya e ho visto tutta la realtà con altri occhi, perciò quanto i ragazzi in realtà fossero imbavagliati, quanto le ragazze sfoggino superiorità a destra e a manca (salvo poi scimmiottare comportamenti maschili alquanto esecrabili come bestemmiare e ubriacarsi all’impossibile; atteggiamento che onestamente non ho mai condiviso), si ritengano tanto brave, fedeli, e intelligenti (ovvio che il più delle volte sono proprio loro a fare le corna all’ignaro fidanzato e sono sempre giustificate; quanto all’intelligenza… non che manchi ma non emerge da altri discorsi) e nonostante si ritengano moderne e emancipate, molte considerano il fidanzato uno status symbol con annessi e connessi.
Ho realizzato inoltre quanto il femminismo abbia così rovinato la società, anziché rivendicare dei diritti giusti modificando la relazione tra i sessi, ha inutilmente imitato il maschilismo estremo, annullando i valori maschili (che non sono stati ridimensionati e messi in discussione, ma proprio annientati) e la paternità.
Mi infastidisce molto vedere i ragazzi e gli uomini non rispettati o continuamente derisi e ancor di più mi urtano tutti quei romanzi insulsi dove si propone l’addestramento del maschio o la "mammizzazione" del padre. La prima cosa che ho pensato di fronte ai sempre più frequenti casi di bullismo è stata l’abolizione della figura paterna. Mentre tutti danno la colpa alle famiglie, alle madri, alla scuola io ho osato dare la colpa all’assenza della figura paterna.
A cosa serve il padre? L’unica risposta che verrebbe data è: a mantenere la famiglia. Certo, perché no. Ma possibile che non abbia nient’altro da dire o da fare? Non può parlare, dare un consiglio? O dare uno scapaccione quando serve? No, è imbavagliato anche lui, e spesso ha paura di farsi valere con stuoli di madri appoggiate da nonne onnipresenti, baby sitters e qualsiasi cosa contenga estrogeni (premetto che a molti uomini vanno bene queste situazioni, salvo poi rendersi conto dei malanni tardi, quando i figli non li considerano e li umiliano e, soprattutto in caso di separazioni o divorzi, si trovano in trattative più con la suocera che con l’ex moglie…).
L’uomo, come è già ben stato detto in un articolo di questo sito è portatore d’ordine e regole. Noi donne tendiamo essere influenzate da eventi esterni o interni in modo molto differente dagli uomini: questi ultimi se ne distaccano più facilmente, tendendo a guardare la situazione con più obiettività e a volte realismo, "tenendo i piedi per terra". Riescono in questo modo a fare da contenitore all’ansia e alle esagerazioni tipicamente femminili. Quando è una donna a dare uno schiaffo può essere, a seconda della situazione un avvertimento o un sorpasso del limite. Quando è un uomo, invece, indica solo un sorpasso del limite ed è una punizione vera e propria.
Il padre è perciò colui che pone i limiti e aiuta i figli a svincolarsi dall’"onnipotente" figura materna: è colui che guida il figlio/a verso il mondo esterno, glielo presenta e gli/le fornisce gli strumenti per affrontarlo. Per i maschi, ovviamente il discorso è più complesso: il padre è il simbolo della mascolinità e indica loro l’uomo che saranno un domani. Ho visto cosa succede quando i ragazzi non hanno un punto di riferimento maschile: diventano psicologicamente delle donne (con in più un senso di colpa per essere maschi) con una notevole diminuzione dell’aggressività (quella positiva che è presente anche nelle donne per scopi diversi) e delle caratteristiche tipicamente maschili. Se poi in queste famiglie fossero presenti altre donne oltre alla madre, che, anche se non lo colpevolizzano per il fatto di essere maschio, non ascoltano i suoi problemi cercando di offrire delle soluzioni intelligenti adeguate al carattere della persona, e di stimolare comunque l’incontro con altri maschi, il ragazzo/bambino in questione rischia di non riuscire né a capire né a incanalare le proprie emozioni negative o positive che siano, mascherando le proprie fragilità dietro la figura del bulletto (cfr. il personaggio Nelson dei "Simpson") o isolandosi dagli altri. In entrambi i casi potrebbe cercare sollievo in alcool o droghe.
Wow, gran bella prospettiva!! Coraggio, che anche noi donne ce la possiamo fare: adesso sono saltate fuori le bulle che picchiano le malcapitate coetanee perché hanno le scarpe più belle delle loro. Meno male che le donne sono solidali e empatiche tra loro.
Il bullismo è comunque un problema complesso, che dipende anche dalla mancanza di insegnanti uomini e dalla costante presenza di insegnanti donne che non fanno altro che reprimere e incriminare le caratteristiche maschili (con questo non voglio dire che se due o più maschi si azzuffano non si debba intervenire, intendo dire che è scorretto che a SCUOLA vengano ridicolizzate le qualità maschili, e che i maschi non ottengano nessun ascolto per i loro problemi).
Direi che la società occidentale ha combinato un gran pasticcio con l’appoggio delle donne: non possiamo allevare i figli da sole (chiedete a vedove e ragazze madri quanto difficile sia) e nemmeno procreare da sole.
Tra coloro che tanto sbandierano la procreazione senza cellule maschili, c’è qualcuno che si è preoccupato della salute del bambino nell’arco della sua stessa vita? Mancando i cromosomi maschili, sarebbero compromessi i corretti funzionamenti degli organi e delle ghiandole? E la salute psichica? E il cervello stesso? Non è che a un certo punto potrebbe impazzire senza motivo?
La soluzione a mio avviso è ridurre l’onnipotenza e la superiorità femminili (favorita come ben sapete tutti dai media e dai giornali per poi essere contraddetta in modo stupido e volgare in certi programmi che gli italiani sembrano apprezzare) e rivalutare la mascolinità e la figura maschile in generale senza buonismi e false lodi ma considerarla per ciò che vale nella realtà e nella società.
P.S.: la pillola è stata inventata per regolarizzare il ciclo mestruale delle adolescenti. Solo successivamente è stata scoperta la funzione anticoncezionale. Inoltre il suo uso per molte donne non riguarda solo la contraccezione (esistono vari tipi di pillole in commercio a diversi dosaggi ormonali) ma favorisce anche il controllo (se non la scomparsa totale) di fibromi uterini, piaghe formatesi dopo il parto, cisti ovariche, ghiandole mammarie e acne. Durante la fase di pre-menopausa la pillola può garantire un completo " vuotamento" delle ovaie.
Per quanto concerne l’impotenza sessuale maschile, concordo personalmente sia causata da malessere psicologico: una delle funzioni dell’aggressività maschile (quella positiva) è la realizzazione e il mantenimento dell’erezione.
Logicamente, se questa caratteristica viene condannata continuamente, nell’uomo si crea una situazione di disagio e stress che trova espressione nella sfera sessuale.
Michela Mazzon - Luglio 2008



martedì 10 gennaio 2012

Turismo animale


Ricollegandomi al discorso sui viaggi e le vacanze di qualche tempo fa, voglio ampliare il discorso e andare a toccare uno dei tanti taboo sessisti che esistono e sono radicati nella nostra società.
Sono da un po' di tempo a lavorare in una località esotica, un vero paradiso e come tutti paradisi nei mesi caldi si popola di orde di turisti soprattutto europei, spesso in cerca di facili avventure. E chiamali scemi, visto che qui la popolazione del luogo è veramente bella e sia uomini che donne sfoggiano fisici scolpiti e non rammolliti da tutti i vizi a cui abbiamo accesso noi dei paesi ricchi. Intendiamoci, quello che accade qui non è per forza prostituzione, tuttavia l'avventura è molto facile e se la persona del luogo ci guadagna anche qualcosa buon per lui, io non sono certo un giudice della morale. Qui si vive dignitosamente, non è un paese alla fame ma certo non è ricco come l'Europa o gli USA, e non c'è la disperazione che costringe a prostituirsi, la cosa è molto più sottile, come potete toccare con mano se faceste un'esperienza simile alla mia in un posto del genere (e lo consiglio a tutti).
La cosa divertente ma abbastanza abituale è stata la reazione di tutti quelli che conosco quando ho detto che mi sarei trasferito per qualche mese quaggiù: se molti amici si preoccupavano soprattutto di avere un puntello per loro nel caso avessero fatto un viaggio, la stragrande maggioranza delle donne invece non ha nascosto velenose frasi di sdegno, perché nella loro testa (ricordiamo che quello che succede nella loro testa è più importante della realtà stessa) io andavo a fare turismo sessuale. E' ovvio, se vai lì, vai perché si scopa a poco prezzo.
Dietro questo colossale esempio di razzismo culturalmente travestito da femminismo equo solidale un tanto al chilo si nasconde la frustrazione di una verità tanto banale quanto dolorosissima per tutte le signorine superemancipate del circolo culturale di stocazzo: qui il turismo sessuale lo fanno le donne.
Non vi dico dove sono, diciamo che nell'oceano atlantico, molto al largo delle coste africane ci sono un sacco di posti interessanti, ecco fatevi un giro da queste parti e ditemi cosa vedete. C'è un oceano di trenta-quarantenni con una fame di cazzo impressionante che si buttano tra le braccia del primo big bamboo ventenne che trovano. Vengono qui apposta per questo per quanto lo neghino con sdegno al ritorno, millantando frasi di "vero amore" quando spendono i tre quarti del loro stipendio per tornare qui appena possono.
Qual è il problema? Anzitutto che in Italia sarebbero le prime a condannare un uomo alla castrazione per avergli solo sentito dire "mi piacerebbe fare una vacanza a...", perché si sa, è un uomo, è un puttaniere, pensa solo a quello e vuole pagare poco e poi "quelle là non aspettano altro che il pollo da spennare".
Grosso errore! le donne italiane credono che tutto il resto del mondo pensi come loro, e se credono che "quelle là cercano il pollo da spennare" è perché esse stesse sono abituate a pensare la stessa identica cosa da quando hanno raggiunto l'età della ragione.
Secondo errore: "quella là" non si limitano ad essere cento volte più belle e sexy di un qualsiasi tocco di legno spigoloso nostrano, ma sono anche centomila volte più affascinanti, semplici, allegre e vogliose di godersi la vita. La donna nostrana sa benissimo che non reggerebbe mai e poi mai il confronto con una rivale più giovane, venti volte più bella e pronta ad affrontare la vita col sorriso, quindi meglio denigrare, disprezzare, condannare.
Per poi arrivare qui e vedere il ventenne di due metri per due (per due) scolpito a forza di sole, chilometri di nuoto, corse sulla spiaggia e dieta sana: ho visto donne perdere completamente la ragione e la dignità per i giovani che ci sono qui, è evidente che nella vita non hanno mai provato prima un cazzo come si deve, non c'è altra spiegazione e questo la dice lunga su come si sia orribilmente distrutto il fare sesso a casa nostra, castrato da mille seghe mentali e sensi di colpa, indovinate un po' causati da chi?
Lavorando in un bar ho avuto modo di apprezzare una cosa che conoscevo già, ma che non avevo mai visto in modo così esagerato: l'iniziazione. Sì, qui si chiama così il momento in cui la donna (di solito italiana) cerca ripetutamente nell'alcool una scusa per lasciare andare tutte le inibizioni e dedicarsi al big bamboo di turno: l'alcool giustifica ogni cosa, dal'avventura di una notte all'orgia più pornografica che ci si possa immaginare: "mi hanno ritrovata avvinghiata a quattro uomini e due donne, ma è colpa di quello che avevo bevuto, non potevo sapere che qui i cocktail sono così forti, non mi ricordo niente, se fossi stata in me non l'avrei mai fatto".
La cosa divertente è che, identificata la cliente tipo che si comporta così, in accordo con gli altri baristi, spesso diamo loro cocktail assolutamente analcolici! E la cosa ancora più divertente è che le amiche della "poverina" lo sanno, perché probabilmente ci sono passate anche loro. 
Ma si sa, è colpa dell'alcool, quello che non c'è.
Ecco, la prossima volta che venite giudicate maniaci pervertiti quando dite che andreste in vacanza in un paradiso tropicale, immaginatevela impegnata in un'orgia con tre o quattro uomini abbronzati e muscolosi: è così che lei vorrebbe essere adesso.

mercoledì 30 novembre 2011

Articolo di Paolo Barnard

Un bellissimo articolo di Paolo Barnard, ci vuole coraggio per ammettere certe cose e sfidare il linciaggio dei benpensanti.
Grazie a JanQuarius e al suo blog per averlo segnalato


"Questo scritto è per voi donne, parla della spaventosa degenerazione del sesso commerciale, e della mancata risposta di quello ‘sano’. Vorrei sentire le vostre reazioni.Non sono un ipocrita, per cui inizio raccontandovi che tempo fa ho caricato una prostituta e l’ho portata a casa mia. Pagata subito, lei si spoglia, si lava e mi dice “ti faccio di bocca e poi mi scopi, ok?, mezzora, ok?”. E’ piuttosto bella, ma dico sul serio, decisamente superiore alla media italiana, e non è l’unica là fuori. Rimane sul letto ad aspettare la mia carica, ma io le chiedo a bruciapelo “Perché fai sto mestiere?”. La mia sintesi potrà apparire banale, eppure in un Paese come l’Italia dove la Cultura della Visibilità è tutto, una donna così bella deve proprio passare le notti a caricar gente (come me o peggio)? Mi dice: “Con 100 euro in Romania mangi un mese in quattro persone, ecco perché”. Lo immaginavo, ma insisto: “Certo, se però ti trovi un uomo benestante qui… e bella così te lo trovi subito… non è un po’ meglio?”. Lei: “Come faccio? Con chi esco? Da sola? Non conosco nessuno”. “Ok,” replico “iscriviti a un’agenzia di modelle per intimo, per le fiere o cose del genere”.La ragazza mi fissa come se stessi parlando di Marte e di volare lassù. Il messaggio di quello sguardo, credetemi, era di una disistima terribile; il marciapiede è il target che la sua storia le ha trasmesso in eredità, non le è concesso neppure contemplare un mezzo gradino più alto. La giovane mi sollecita a consumare l’incontro nei minuti restanti, ma io a quel punto ho altri pensieri e la mia serata di sesso rapido svanisce. Sulla via del ritorno apprendo che non ha uno sfruttatore, lo ha avuto ma, dice lei, “se una ha le palle alla fine può sbarazzarsene, garantito”. Le credo, o meglio, le crede il mio senso di colpa. Il senso di colpa. Perché l’ho fatto? Mi voglio rispondere. L’ho fatto perché volevo avere fra le mani una giovane ragazza nuda senza impazzire per trovarne una, esercizio che per il maschio medio normalmente significa trenta serate nei locali, cento abbordi sempre difficili, e altre mille assurde peripezie che noi uomini dobbiamo inventarci per avere finalmente una o due magre occasioni di sesso. L’ho fatto perché l’alternativa praticamente non esiste, e l’alternativa si chiamerebbe Sesso Ludico. Ludico significa eros veloce, fuori dal sesso di casa (che ora non ho), senza allegati, laccioli, sgambetti, commediole da recitare eccetera. Insomma, un aperitivo, una partita a carte, solo che al posto del Campari o degli amici/amiche c’è il sesso, puro relax da scambiare con chi ne ha altrettanta voglia lì per lì. Nel mondo del sesso ludico la donna che desidera un’ora di svago si comporta come l’uomo, tale e quale. Invece della palestra o della cioccolata in tazza con l’amica, essa adocchia un bel tipo ovunque si trovi, lo squadra, decide ‘ok, quello mi attizza’ e gli si avvicina per chiedergli “Che fai stasera? Domani? Ti va un’uscita?”. Sì?, bene. No?, ok passo al prossimo. Una cosa pressoché inesistente qui, oggi, fra noi. Ne riparlo più sotto.Il fatto è che noi uomini corriamo quasi ogni giorno della nostra vita adulta dietro al sesso ludico, lo necessitiamo come l’aria, perché il nostro DNA ci ha fatti così. Siamo degli ‘inseminatori’ che dai tempi in cui camminavamo a quattro zampe in qualche punto della Tanzania dobbiamo inseminare il più possibile. Lo fanno i leoni, i topi, i pipistrelli e praticamente ogni specie di sesso maschile sul Pianeta. Questo ci ha ‘regalato’ un desiderio sessuale molto, molto superiore a quello femminile (per le donne, stesso marchio da DNA in direzione opposta, visto che siete programmate per figliare e conservare la specie). Ecco perché vi sembra sempre che gli uomini ‘ce l’abbiano piantata nella testa’ (la gnocca); non è una mania, è genetica. Ma qui sorge il problema dei problemi. Al mondo ci sono solo maschi e femmine (salvo rare eccezioni), e se i primi necessitano di sesso dieci volte le seconde, che accade? Accade un disastro, e cioè un giro di prostituzione e di pornografia per un valore cumulativo mondiale di 120 miliardi di dollari. Accade che la quasi totalità degli uomini che voi donne conoscete o che vi giacciono accanto fa uso di porno, ga-ran-ti-to, e che una percentuale spaventosa va a prostitute, o ci è andato, o ci andrà, o ci ritornerà. Accadono le vite veramente buttate delle ragazze come la mia rumena, e tutta la mafia e orrore correlati. Accade che vivete, voi donne, in un mondo dove la vostra immagine è artificiosamente ridotta a perenni orgasmi e voluttà mentre mangiate uno yogurt in tv, o toccate una lavastoviglie o una scatoletta di tonno. Vivete in un mondo dove dal giornalaio è meglio non guardare a sinistra/destra perché è zeppo di cosce spalancate e bocche deformate da arnesi immensi, tette culi capezzoli come coriandoli (immagino l’inverso, io che compro il giornale immerso fra cazzi, pettorali gonfi, testicoli plasticati, ecc.). Vivete in un mondo dove vostro figlio al 99% imparerà come si fa sesso dal dvd più porco del momento (e fosse solo uno). E in un mondo strano dove esiste l’espressione “gliela do o non gliela do”, ma non l’espressione “glielo do o non glielo do”, e un mondo così vi condanna a una vita grama, pensateci. Ve la spiego: c’è una legge di mercato, bieca come sempre è quella legge, dove la domanda (di gnocca) è cento volte l’offerta, e voi donne (detentrici della preziosa materia) avete così un potere immenso di frustrare noi uomini sempre tormentati da quel DNA maledetto. Salvo poi che dopo averci fatto spellare la testa e altro per finalmente ‘averla’, noi ve la facciamo pagare in mille modi da veri beceri quali sappiamo essere. Bello schifo. E poi ci sono le vili chat erotiche (faccia a faccia macché, dietro il pc di tutto), gli scambisti, i privé dei locali Lap Dance con ancora altre orde di rumene o nere e coi vostri mariti/fidanzati lì a plotoni. Ci sono le migliaia di anonime studentesse che si prostituiscono in ogni città con gli annunci sulle riviste di settore, le escort di lusso, e poi la miserabile piaga del porno turismo di Cuba, Tailandia ecc. Insomma, un quadro osceno. Una realtà colossale, ciclopica, oggi deviante oltre il limite dell’assurdo, che troneggia sulle nostre vite ma che riceve da voi donne quasi nessuna attenzione, né proposte di soluzioni. Vivete accanto a uomini ridotti, loro malgrado, così. La vostra vita è zuppa di questa malattia erotica da DNA sfasato rispetto all’evoluzione dei tempi, e cosa fate?Prevengo qui alcune obiezioni udite non di rado da donne coinvolte in questi dibattiti. Reclamate per esempio che non siete voi a restringere l’offerta di sesso, anzi, che sono gli uomini oggi a esserne sovente disinteressati. Mi sono persino sentito dire “ma io la darei eccome, è che non si trovano poi tutti sti uomini”. Sono affermazioni fallate, dovute al fatto che la donna in queste cose tende a mentirsi, a operare una rimozione acrobatica della realtà, là dove essa non si accorge che alla sua eventuale disponibilità interiore corrisponde però un respingente istantaneo all’esterno, che scoraggia moltissimo il maschio nell’approccio. In parole povere, lei vorrebbe, ma poi ‘se la tira’ al momento del contatto con l’uomo, cioè si irrigidisce o pretende il solito preambolo per noi estenuante di un lungo rito corteggiatore anche per una semplice trombata, e noi spesso gliela diamo su. Altre donne sostengono che sono i pregiudizi maschili a bloccarle, cioè il timore di essere poi additate come quelle che ‘la danno a tutti’, le ‘pompinare’ ecc. In questo c’è un elemento di verità, ma si tratta oggi, nel mondo occidentale evoluto, di casi sporadici, e ciò non spiegherebbe in ogni caso l’imponente divario di domanda/offerta che domina il sesso fra i generi. Infine ci sentiamo dire da voi che l’uomo comunque non perderebbe il vizio del sesso commercial-mediatico anche se lo potesse ottenere tranquillamente dal mercato ‘sano’, poiché “in fondo voi maschi sognate sempre di possedere la donna, vi eccita comprarvela, la dovete immaginare serva e sporca”. Di nuovo vi gabbate. Le ultime ricerche di settore puntano in primo luogo al bisogno fisiologico insoddisfatto come motivazione del cliente, poi al bisogno di essere accolti, e solo in ultimo al maschilismo irriducibile. Possiamo sicuramente dire che per tantissimi maschi la natura squallida dell’alternativa a pagamento - che si tratti della milionesima sega davanti al pc o, peggio, della trombata con una che ti mette fretta, ti succhia con il preservativo, e alla quale non puoi leccare la passera per paura dell’Aids, che non ti bacia, e sta lì a prendersi il tuo corpo come fosse un comodino da spostare – è una parte assai spiacevole di queste vie di fuga che volentieri si risparmierebbero. Poi, certo che ci sarebbe sempre una minoranza fisiologica di uomini recidivi che punterà comunque al degrado, ma chissenefrega, non fanno testo.Un breve stop sui dati, vale la pena conoscerli. In Italia ci sono circa 70 mila prostitute rappresentati oltre 35 Paesi. I casi di violenze su queste donne in questi ultimi anni sono stati circa 700.000. Sono 9 milioni i clienti italiani delle prostitute (1 uomo su 2) con un giro d'affari di 1 miliardo e 80 milioni di euro all’anno. Nel mondo, il business della prostituzione raggiunge i 60 miliardi di euro (battuto solo da quello delle droghe), con circa 40 milioni di donne coinvolte; il giro d’affari del porno passa i 57 miliardi di euro, senza contare l’immenso mercato nero. I clienti italiani delle prostitute rispondono al seguente identikit: in prevalenza uomini fra i 35 e i 40 anni, lavoratori, nella maggioranza dei casi single con un’istruzione medio-alta; cercano le ragazze direttamente in strada in media una volta ogni 15 giorni. Per un nutrito gruppo, le mogli/compagne sono viste così: “Ti costringono ad andare in cerca di sesso a pagamento perché quando ti sposano ti promettono che farai sesso tutte le volte che ne avrai voglia, poi usano il sesso come una risorsa, un'arma”. Il mercato globale del turismo sessuale incassa qualcosa come cinque miliardi di dollari all’anno, con Paesi come la Thailandia dove il turismo (a prevalenza sessuale) è stato la prima fonte di valuta estera e contribuiva per il 13 % al Pil. Cuba, che sotto il regime di Batista era soprannominata il bordello degli USA, è oggi nota come il bordello d’Europa, con gli italiani in prima fila. (fonti: Gruppo Abele, Dipartimento Pari Opportunità, Ministero degli Interni, Fondazione Ismu, Transcrime, Università di Trento e Cattolica di Milano)Spaventoso. Il problema della disparità di domanda e offerta di sesso fra uomini e donne è una catastrofe, e credo che queste righe lo abbiano dimostrato. Allora, donne, le vie per affrontare tutto ciò sono per me due, salvo poi scoprirne delle altre se avrete l’intelligenza di aprire un ampio dibattito su questo immenso problema. O mantenere lo status quo, con miglioramenti cosmetici, se decidete che per tanti motivi non potete/volete cambiare il vostro approccio al sesso. Oppure fare la terza rivoluzione dei generi nella Storia. Va fatta in partnership con noi uomini, ma non vi nascondo che qui la parte maggiore tocca a voi. Eccola: dovete abbracciare il Sesso Ludico, imparare a farlo e a chiederlo con naturalezza. Dovete imparare a smettere di avere paura di ‘far vedere’ che lo volete quando lo volete, dovete soprattutto semplificarci immensamente il percorso che dallo stimolo erotico porta alla soddisfazione di quello stimolo, semplificarlo imparando ad accogliere con più morbidezza le nostre avances (indipendentemente dal sì o no-grazie finali), oppure e soprattutto cominciando a FARLE quelle avances. Sesso gioco, sesso aperitivo, sesso jogging, sesso semplice. Donne, siamo esasperati dalla fatica orribile che dai 15 anni in poi ci tocca fare ogni volta, ogni maledetta volta che una ragazza ci colpisce, che vorremmo una ‘smanazzata’, un divertissment, o anche solo parlarlvi con una birra in mano. Voi non sapete cosa significhi esse ‘cacciatori’ in questo campo, può essere emozionante per un po’, poi ti distrugge, soprattutto quando nella normalità dei casi su cento tentativi al maschio tornano sbattuti in faccia come padellate 98 occhi scocciati, o girate di spalle, oppure i “non mi stressare”, i “non è il caso”, la rigidità, la freddezza o addirittura il disprezzo. Vi garantisco che sono tutte pugnalate alla nostra emotività, moltiplicatele per decenni, anche se noi poi fingiamo di sbattercene, ma non è vero. Una vita così ci indurisce, ci incattivisce dentro, e infatti, come scrivevo più sopra, poi le donne quel potere lo pagano carissimo, quando noi avvelenati ci vendichiamo da beceri chiamandovi troie o bocchinare con gli amici e nelle compagnie appena riusciamo finalmente ad averla. Qui entra in gioco la parte che tocca al maschio nella terza rivoluzione dei generi, cioè un impegno a dismettere per sempre, a seppellire negli inferi, lo stigma demenziale che appiccichiamo ancora oggi alle poche donne capaci di sesso ludico. Dobbiamo cancellare dal nostro cervello l’idea medievale che quelle che la danno sono una cosa, quella da sposare sono un’altra. Dobbiamo altresì piantarla con la pretesa idiota che tutte la diano con gioia ma non nostra moglie. Significa imparare in questo campo a non vedere, a non sentire, a non chiedere, ovvero il non detto anche se immaginiamo, e che valga per i giochi extra di lui come per quelli di lei. Questa rivoluzione va fatta in partnership, perché conviene a tutti.Riequilibrare urgentemente lo squilibrio intollerabile fra domanda maschile e offerta femminile di sesso nel mondo moderno, conviene però soprattutto a voi donne. Come si diceva, il controllo dell’offerta (la do - non la do) vi dà un potere immenso, ma vi massacra pure. Oggi il corpo femminile è ipertroficamente valutato proprio a causa di quella sproporzione, e se non lo fosse più, se cioè a domanda 100 corrispondesse un’offerta adeguata, sparirebbe anche la commerciabilità oltraggiosa delle vostre parti corporee: mai più donne-pezzi di scottona nude e saltellanti che appaiono in tv ma non si odono; mai più deficienti televisive che ‘vengono’ mentre scartano il budino; mai più le ‘Albe Parietti’ invitate a parlare fra esimi intellettuali solo perché le telecamere possano offrirci due tette e una bocca da pompini fingendo però la parità intellettuale in televisione; fine del degrado grottesco della vostra immagine, in Italia in particolare. Dovete, in sintesi, svalutare la gnocca su questo mercato impazzito, rendendola molto molto più felicemente accessibile, e consegnare così al dimenticatoio della Storia le massime come 'tira più un pelo di figa che un carro di buoi', che infatti ispirano l’osceno concetto del gnocca-based marketing che vi insudicia la vita. E infine, pensateci, in un mondo di sesso ludico crollerebbe una fetta enorme del putrescente castello mondiale del commercio sessuale, portandosi al cimitero gli scempi planetari che causa.Questa la mia sintesi di partenza. La penna a voi, datevi da fare, agite, proponete, fatevi sentire".

Paolo Barnard

mercoledì 8 aprile 2009

Un bel pezzo trovato in rete


Che altro aggiungere? E' uno sfogo, ma quanti di voi si sono sentiti allo stesso modo? RIfletteteci!

Odio le donne -- parlo di quelle che conosco perché le frequento o le ho frequentate -- ragazze tra i sedici e i trent'anni, nell'arco di età che si situa dopo che la vita ha fatto loro comprendere con quali armi micidiali possano tenerci in pugno e prima che, in un modo o nell'altro, si ritrovino vittime di se stesse. Le «odio» perché esistono; può sembrare scarno, come motivo, ed in effetti lo sarebbe, se non fosse completato dal resto: esistiamo anche noi.
« Le vedi camminare insieme... » diceva la canzone, ed è la situazione peggiore, perché quando si raggruppano la loro potenza diventa micidiale, la loro perfidia oltrepassa ogni limite, ed il mio odio raggiunge vette stellari. Le donne sono incapaci di incertezze già da sole, almeno per tutto ciò che riguarda l'interazione con gli uomini, ma ritrovarsi in gruppo (e due è già troppo quando si tratta di "loro") dà loro un'attitudine addirittura euforica, in quella irritante sicurezza.
Odio le donne, e la loro abitudine a giudicarci, senza mai avere dei dubbi su se stesse; odio il loro modo di aspettarsi sempre qualcosa da noi, eterni giullari, servitori e confidenti, sempre presenti e sempre imperfetti, di ritenersi in diritto di eseguire quella umiliante serie di «esami» cui ci sottopongono quando le conosciamo, e detesto il loro modo di trarre delle conclusioni, sempre con quell'aria da giudici infallibili, convinte di cogliere l'essenza delle nostre anime da quelle quattro cazzate che ci costringono a dire affinché l'approccio contenga la giusta quantità di "simpatia" che loro, miopi e superficiali, esigono ad ogni prima impressione. Le odio perché amano i cinici, quelli che si presentano senza debolezze, e soprattutto senza interesse apparente nei loro confronti. Le odio perché se amano certa gente è perché vogliono sempre avere l'impressione di essere state loro a decidere, come se la volontà dell'altro non contasse un cazzo. Le odio, perché credono che le frasi idiote e preconfezionate dei primi discorsi siano sufficienti a fare «conoscere» le persone (e, si sa, che la danno solo se ci si conosce...).
Le odio, perché hanno ossessioni mostruose, e non le confessano mai; un po' perché non ne hanno il coraggio (di fronte a se stesse, naturalmente, perché del nostro giudizio, ai nostri giudici, non interessa granché), un po' perché amano mantenere tutti i loro privilegi, ivi compreso quello di potersi fingere schifate venendo a conoscenza delle nostre. Le odio, perché se a letto qualcosa non funziona, non si domandano mai se è stato il loro modo di farlo che ha rovinato tutto (e a volte sono pezzi di legno inerti, che aspettano, preda di oscene convulsioni, l'orgasmo che graziosamente porgiamo loro senza porci domande -- perché non pensiamo più di avere il diritto di porgercene), mentre per noi sono grandi paranoie.
Aborro il loro vittimismo. Ci avessero reso schiavi, per vendicarsi di secoli di oppressione, avrei capito. Ma hanno scelto la strada più vile: il loro predominio è palese da ormai trent'anni, ma non smetteranno mai di lamentarsi, perché ci si gode di più, a comandare facendo finta di essere sottomesse. Sono preda di maniacali ossessioni igienico-alimentari-salutiste dalla più tenera età (il che significa, in particolare, che si fanno schifare da qualunque cosa non sia una loro schifezza), isteriche ed incostanti, inaffidabili e genericamente insopportabili, eppure non sanno fare altro che criticare il nostro stile di vita, addossandoci sempre le colpe dei nostri stereotipi.
Temo e sono disgustato più di ogni altra cosa al mondo dalla loro incostanza, il modo che hanno di cambiare radicalmente in un battito d'ali di farfalla, la maniera in cui sanno trasformarsi nei mostri più freddi e malvagi (in grado di colpire con le parole più che con ogni altra arma, perché il loro vittimismo giustifica ai loro occhi qualsiasi cattiveria verbale e morale) per «punirci» delle nostre colpe (lo facessero almeno per difendersi, ma invece no, loro lo fanno perché meritiamo una punizione). Mi distrugge la loro capacità di dimenticare, di voltare pagina come se niente fosse, di cancellarci e sostituirci in men che non si dica con un altro fantoccio, per cui possono ricominciare a dispensare il miele che permetterà loro di fare più male, alla fine.
Mi inorridisce il loro maternalismo, il loro modo di non prenderci mai sul serio, di trattarci sempre come dei bambini, capricciosi od ingenui a seconda dei casi, di ritenere normale che il diritto di incazzarsi sia solo il loro, mentre quando siamo noi a farlo nella migliore delle ipotesi ci guardano con un sorriso bonario ed un pensiero in testa ( « non puoi capire... » ) e nella peggiore si infuriano, scandalizzate per la nostra minima critica. Le detesto, perché non hanno pietà, e ci servono i peggiori voltafaccia con sorriso candido, cuore colmo di malafede, ed armi affilate per difendersi attaccando, alla prima protesta. Odio lo sguardo con cui sanciscono che ogni nostro interesse è puerile, mentre le loro stronzate (che non cito per pietà, ma potrei cominciare parlando di quelle pseudo-culturali, per continuare con quelle pseudo-sportive e finire con quelle pseudo-sessual-distensive) sono diritto inalienabile ed incriticabile.
Odio il loro terrore di sentirsi «cattive», che le spinge alle peggiori ipocrisie, alle peggiori fandonie, prima di ammettere la verità, quando questa le mette in cattiva luce. Le odio, perché passiamo anni cercando di costruire un legame indistruttibile, svendendo a buon mercato parti importantissime di noi, per poi scoprire, oltretutto quasi sempre senza che siano loro ad ammetterlo, che abbiamo tirato un leggero filo, sempre pronto a spezzarsi. Le odio perché sanno guardare quel filo tendersi senza nessuna paura, e mentre noi moriamo di terrore, impotenti di fronte al rischio che si spezzi, loro approfittano dell'evenienza per torturarci meglio.
Odio il loro modo di cercare degli schiavi, inetti e docili, che possano dominare, e su cui possano sfogare la loro intima frustrazione, eternamente derivante dalla loro pochezza, che loro sentono, ma che stonerà per sempre con l'immagine di perfezione che dipingiamo loro addosso. Le odio, appunto, perché noi, artisti appassionati e devoti, dedichiamo la vita a riempire il loro mondo, possiamo scannarci l'un l'altro per una di loro, e buttiamo via metà della vita, prima a cercare, poi a dare, poi a cercare di mantenere, per poi sentirci inevitabilmente rinfacciare ciò che loro ci hanno dato.
Le odio perché hanno bisogno di noi come noi di loro (a volte di più, addirittura), ma sono talmente abituate a farsi desiderare (e odio anche noi che non sappiamo trattenerci dal desiderarle), che quasi non se ne accorgono più, e sognano un mondo in cui nessuno più le «disturbi», arrivando addirittura a nascondere a se stesse che la fine degli uomini che cercano le donne sarebbe la fine delle donne (e non parlo del meccanismo biologico delle api e dei fiori, qui, ma delle implicazioni psicologiche...).
Le odio, infine, perché non sono tutte così, ma quelle che lo sono (che sonocomunque maggioritarie), sono talmente stronze, che mi spingono a dimenticare che ne esistono altre, e che, tutte insieme, stronze e meno stronze (chiamiamole "le accettabili...") in fondo, le amo...

martedì 27 gennaio 2009

Voltiamo pagina


Quello che non manca mai di stupirmi nell'atteggiamento di molte persone (guardacaso per la maggior parte di genere femminile) è il modo di porsi nei confronti dell'amore. Esistono decine di ragazze che si innamorano perdutamente del proprio uomo, arrivando a svilupparne un'ossessione e poi semplicemente se ne stufano. Può succedere a tutti e poi saltano fuori quelle frasi fatte che si chiamano "Periodi di riflessione" o "di pausa" che non vogliono dire nulla: significa che una dei due ha deciso di lasciare l'altro ma non ha ancora il coraggio di stare da sola. Quando finisce il periodo di riflessione? Quando uno dei due trova un altro. La cosa curiosa è che la donna, quella stessa che si struggeva e soffriva per "l'amore della sua vita", è capace di metterci una pietra sopra in pochi giorni e cominciare a rifare le stesse moine a uno appena conosciuto. Ricordo infatti che la donna decide di chi innamorarsi e una volta fatta la scelta riesce a farlo perdutamente, senza porsi troppi problemi su quello che è stato prima. Nascono anche discorsi vuoti e preconfezionati sulla falsariga di "restiamo amici" e "non ti voglio perdere" solo per dare un contentino e togliersi dai piedi l'ex, che da oggetto del desiderio è diventato improvvisamente una stupida palla al piede, di solito perché quello nuovo scopa meglio. Rassegnatevi, è una ex, l'avete già persa.
Anche se siete semplici amici, le ragazze escono con la compagnia del proprio partner, non certo con voi, che ormai siete diventati noiosi e abitudinari.
La prima cosa che farà la ragazza è stabilire la sua presenza nella compagnia del nuovo ragazzo. Quelli saranno i suoi nuovi fedelissimi amici: quelli che aveva prima non esistono più, anche se tanto teneramente "non voleva perderli".
Spesso il nuovo ragazzo è solo un passaggio, una transizione, che serve alla ragazza per chiudere il precedente capitolo amoroso. Terminato il passatempo, nella nuova compagnia avrà già adocchiato il (e sarà già stata vittima delle attenzioni del) nuovo maschio idiocratico medio, che di lì a poco diventerà il suo nuovo partner sessuale e probabilmente grande amore. Non sfuggirà ai lettori più attenti che questo accade nella stessa compagnia in cui è presente l'attuale partner. Ciò vuol dire che la nostra simpatica appena arrivata ci proverà o ci starà con un amico del suo ragazzo temporaneo.
Di solito non è un problema: si volta ancora una volta pagina e ancora una volta "non ti voglio perdere restiamo amici". L'amico che beneficerà da ora in poi delle graziose cosce aperte, non si porrà certo troppi problemi.
Chiunque vi dirà che preferirebbe perdere un amore che un amico, che il proprio amico non si tradisce mai, che tra ragazza e amico si sceglie sempre l'amico. Sono balle. A parole è tutto facile, ma nella vita reale, anche l'amico più caro che avete preferirà sempre il triangolo di pelo a voi. E per tener fede ai sani principi di amicizia, troverà comunque mille scusanti, sostenendo sempre e comunque che a un amico non si porta mai via la ragazza, anche mentre se la sta scopando in diverse posizioni.
In tutta la trafila è interessante notare come la suddetta si orienterà sempre e comunque verso quello che a detta di tutti è considerato un coglione: ancora una volta l'idiocrazia fa la sua parte, proponendo come sessualmente irresistibile un uomo mediocre e spesso stupido, ma di certo adatto alle esigenze della nostra infoiata, che per l'occasione regredisce ad uno stadio di comportamento quasi da adolescente in calore.

sabato 16 agosto 2008

Citazioni femministe




Questa è l'emancipazione femminile, quella che sostiene che le donne sono migliori degli uomini, che una società al femminile sarebbe giusta e non-violenta. Ecco cosa sostengono queste illuminate e assolutamente pacifiste signore:

"Ritengo che l'odiare i maschi sia un onorevole e vitale atto politico, gli oppressi hanno il diritto di odiare l'intera classe che li sta opprimendo" -- Robin Morgan, Ms. Magazine Editor.
"Io sostengo che lo stupro esista ogni volta che il rapporto sessuale non è stato avviato dalla donna, scaturito dal proprio desiderio e affetto genuino" -- Robin Morgan
"Definire un uomo come un animale e fargli un complimento; l'uomo è una macchina, un vibratore ambulante". Valerie Solanas, Authoress of the SCUM Manifesto
"Io voglio vedere un uomo picchiato a sangue e con un tacco a spillo conficcato nella sua bocca, come una mela nella bocca di un porco" -- Andrea Dworkin
"L'istituzione dei rapporti sessuali è anti-femminista" -- Ti-Grace Atkinson; Amazon Odyssey (p. 86)
"Gli uomini ingiustamente accusati di stupro possono comunque imparare da tale esperienza" --Catherine Comins
"Quando una donna raggiunge l'orgasmo con un uomo lei sta solamente collaborando al sistema Patriarcale, erotizzando la propria oppressione..." - Sheila Jeffrys
"I rapporti sessuali etero sono la pura, formalizzata espressione di disprezzo per il corpo delle donne" -- Andrea Dworkin
"Tutti gli uomini sono stupratori, questo è ciò che sono". -- Marilyn French
"L'unica cosa a cui son buoni gli uomini è per scopare, e per investirli con un camion". Dichiarazione fatta da un'amministratrice Femminista della Maine Univiersity, quotata da Richard Dinsmore, il quale poi vinse una causa civile contro l'università per un totale di 600,000 dollari.
"Noi siamo, come genere, infinitamente superiori agli uomini." -- Elizabeth Cady Stanton
"Qualsiasi rapporto sessuale, anche il sesso consensuale all'interno del matrimonio, è un atto di violenza perpetrato contro una donna". --Catherine MacKinnon
"Dobbiamo terrorizzarli ancora ed ancora e distruggerli come potere, finchè anche l'ultima loro voce verrà azzittita... allora avremo distrutto il nucleo della famiglia, la norma eterosessuale... e questo sarà il nostro contributo alla storia del mondo" ---Françoise d'Eaubonne, 1974
"Gli uomini sono di un altro pianeta, mandati qui in astronavi per copulare con le abitanti femmine del pianeta terra e propagare la specie- una missione per il quale la scienza li ha adesso resi del tutto inutili. Dobbiamo solamente tenere un gruppetto di donatori in una fattoria per lo sperma, dove potranno sussistere mangiando pizza e bevendo birra". --Rosie DiManno, giornalista del Toronto Star, Alberta Report, Gennaio 11, 1999, pag. 31
"Tutti gli uomini che stanno combattendo e piangendo per ottenere la custodia condivisa dei figli sono proprio quegli uomini che non meritano nessuna custodia. Non sono altro che violentatori e pedofili". --Cindy Ross
"La questione è molto semplice, ogni donna deve essere desiderosa di essere indentificata come una lesbica se vuole essere completamente femminista" --National NOW Times, Gennaio, 1988 (NOW= "National Organization of Women", la più grande e potente organizzazione femminista americana.)
"Dal momento che il matrimonio costituisce una schiavitù per le donne, è chiaro che il Movimento delle Donne debba concentrarsi per attaccare questa istituzione. La libertà per le donne non potrà essere acquisita finchè il matrimonio non verrà abolito" --Sheila Cronan, Leader Femminista
"Affinchè i bambini vengano cresciuti con parità, dobbiamo portarli via dalle famiglie e crescerli in comuni appositi" --Dr.Mary Jo Bane, femminista e assistente professore di educazione al Wellesley College
"La cosa più misericordiosa che una famiglia numerosa possa fare ad uno dei suoi bambini più piccoli è ucciderlo". --Margaret Sanger, autrice di "Women and the New Race," p. 67
"Più divento famosa e potente, e più potere ho per far del male agli uomini" --Sharon Stone
"Gli uomini sono degli animali." --Ireen von Wachenfeldt (femminista svedese)
"Gli uomini devono essere ridotti e mantenuti ad una percentuale di circa il 10% della razza umana" --Sally Miller Gearhart
"In una società patriarcale, ogni rapporto sessuale etero è uno stupro perchè le donne, come gruppo, non sono forti abbastanza per dare un consenso vero e proprio" --Catharine MacKinnon
"Gli uomini che sono in galera per stupro credono che sia la cosa più stupida di questo mondo... son stati messi in galera per un qualcosa che differisce molto poco da ciò che la maggior parte degli uomini fa e poi chiama "sesso". L'unica differenza è che quelli in galera son stati arrestati". --Catharine MacKinnon
“In questa società la vita, nel migliore dei casi, è una noia totale e nulla riguarda le donne: dunque, alle donne responsabili, civilmente impegnate e in cerca di emozioni sconvolgenti, non resta che rovesciare il governo, eliminare il sistema monetario, istituire l’automazione globale e distruggere il sesso maschile." --Valerie Solanas
"La mia opinione riguardo agli uomini è il prodotto della mia esperienza. Nutro poca simpatia per loro. Come un Ebreo appena liberato da Dachau, guardo il bel giovane soldato Nazista cadere per terra nel dolore con un proiettile nello stomaco, lo guardo con scarso interesse, poi vado per la mia strada. Non mi fa nè caldo nè freddo. Semplicemente non m'interessa. Che persona lui fosse, le sue colpe e i suoi desideri, semplicemente non m'interessa" --Marilyn French
"MASCHIO: ... rappresenta una variante o una deviazione della categoria della femmina. I primi maschi erano mutanti, il sesso maschile rappresenta una degenerazione e una deformazione di quello femminile.

UOMO: ... una obsoleta forma di vita, una creatura ordinaria che ha bisogno di essere controllata. Un polemico uomo-bambino."
--Estratto da un Dizionario Femminista (ed. Kramarae and Triechler, Pandora Press, 1985)
"I mass media trattano la violenza sulle donne, ad esempio lo stupro, le percosse e l'omicidio di mogli e fidanzate, o l'incesto maschile con i propri figli, come aberrazioni che riguardano solo l'individuo. Nascondendo il fatto che in verità qualsiasi violenza maschile nei confronti delle donne fa parte di una operazione pianificata." --Marilyn French

"Probabilmente l'unico posto in cui un uomo può davvero sentirsi sicuro è in una cella di massima sicurezza, salvo ovviamente la minaccia di una imminente liberazione." --Germaine Greer

"Una donna ha bisogno di un uomo tanto quanto un pesce ha bisogno di una bicicletta."
--Irina Dunn (1970)
"Ho molta difficoltà con l'idea che possa esistere un uomo ideale. Per quanto mi riguarda, i maschi sono il prodotto di un gene danneggiato. Loro fanno finta di essere normali ma tutto ciò che fanno è stare lì seduti con un sorrisino sulla faccia nel mentre che producono sperma. Lo fanno tutto il tempo. Non si fermano mai." --Germain Greer
"La sessualità dei maschi è sporca e violenta, e gli uomini talmente potenti che sono in grado di penetrare le donne per fotterle e riprogrammarle dal di dentro. Come Satana, gli uomini possiedono le donne, facendo si che le loro perverse fantasie finiscano poi per appartenere anche alle donne. Una donna che fa sesso con un uomo, quindi, lo fa contro la sua volontà, anche se non si sente costretta. " --Judith Levine
"Il sesso è la croce nel quale le donne vengono crocifisse. Il sesso può quindi solamente essere definito come stupro universale" --Hodee Edwards
"Mi chiedo se (Martin Luther King) abbia mai fatto qualcosa d'importante, o solamente fatto arrabbiare molta gente e causato un sacco di sommosse" --Pat Poole, membra del Consiglio della città di Melbourne, che si è opposta a nominare una via in onore a Martin Luther King
"Compara i resoconti delle vittime di stupro con quelli delle donne che hanno fatto sesso. Sono molto simili... L'unica grande differenza fra il sesso (normale) e lo stupro (anormale) è che il normale capita così spesso che è difficile far notare ad una persona ciò che di sbagliato c'è in esso" --Catherine MacKinnon
"Il romanticismo altro non è che stupro adornato da un aspetto prezioso" --Andrea Dworkin
"Dio cambierà. Noi donne... cambieremo il mondo talmente tanto che Lui non troverà più spazio qui." --Naomi Goldenberg
"Il cuore degli uomini è freddo. Essi sono indifferenti." --Mother Jones
"Il Cromosoma maschile è un cromosoma femminile incompleto. In altre parole, il maschio è un aborto che cammina, abortito allo stadio genetico. Essere maschio è essere deficiente, emozionalmente limitato: la mascolinità è una malattia di deficienza e i maschi sono storpi emotivi." --Valerie Solanas

"Ciao, io mi chiamo Mary Odiare-gli-Uomini-è-Divertente. Da quando ho imparato ad accettare la mia natura femminista, ho scoperto la grande gioia nel minacciare le vite degli uomini, frustando i fratelli dei club [NdR- le famose "fraternities" dei College Americani] e complottando per uccidere il patriarcato. Io odio i maschi proprio perchè son maschi." --Inizio di un discorso tenuto da una ragazza di nome Mary durante una conferenza femminista tenutasi all'Università del New Hampshire il 10 Marzo 2005. Dopo queste prime frasi della ragazza il pubblico, composto interamente da femministe, ha iniziato ad applaudire ed ha intonato una canzone sulla castrazione dei maschi.


"Gli uomini sono delle bestie, anche se persino le bestie non si comportano come gli uomini." --Brigitte Bardot

"Più vedo come son fatti gli uomini, e più preferisco i cani." --Madame de Staël

"Gli uomini sono geneticamente inferiori alle donne." --Andrea Lynne